primarybottom

Archive for August, 2007

South Africa – Umtata to Tiffindell (No Comments)

English text below

Oggi vi porto da Umtata (o Mthatha) a Tiffindell, l’unica altra pista per sports invernali presente in Africa.

Sveglia presto per prelevare l’auto in aeroporto, mi viene a prendere alla Shell Ultra un impiegato che si spara il ritorno in aeroporto a 170 km/h in mezzo a una township, avevo letteralmente gli artigli nel sedile…presa la macchina e via verso Enqobo, che si pronuncia con lo schiocco. Per farvi due risate, andate su youtube, cercate Robin Williams il comico, quello che impersonava Mork, e selezionate lo sketch dell’africano…da morir dal ridere!!!

Quello che vedete è uno dei tratti più avventurosi e scenici percorsi finora, con 1 ora e mezza di strada bianca dopo due ore di guida pari a quella di un videogioco: mucca, evitare, pecora, rallentare, gallina, occhio, buca, troppo tardi, cane morto, porello…

Mi avvicino alla neve in Sud Africa, dopo la neve in Lesotho…

Il panorama dopo Elliot, si fa magnifico, mi fermerei ogni 100 m come spesso accade quando guido in posti scenici. Si sale fino al Barkly pass, a 2000 m, e l’escarpment del Drakensberg si fa più importante. Sembra di nuovo di stare in Arizona, nei dintorni del Grand Canyon. In più la giornata è magnifica.

Arrivo a Barkly East e cerco le mini dv, ora che ci penso, a Elliott non avrei avuto più fortuna, perchè si trovano solo in negozi specializzati o in grandi supermercati. Per cui, ne trovo 2 e mi considero fortunato.

L’arrivo a Tiffindell, dopo il pick up di Molilfi, è particolare, sembra non esserci neve per nulla come per Afri-Ski, ma poi si arriva al plateau di 2500 m di altezza e ci si avvicina alla bowl esposta a sud che ospita la pista…che surferò a breve, in un altro video…

Today I’ll take you from Umtata to Tiffindell, through one of the wildest and less manned areas of South Africa. It was kind of left alone during the apartheid regime, and it is where Mandela was born.

The roads are in good considions, until you find a pothole, or countless domestic animals crossing, making the drive look like a videogame sometimes. You don’t want to make any points though!

First direction to follow on my newly rent Nissan Tilda with right side driving and traditional gear box, was Engqobo, a town to be pronounced with a click of the tongue in it, see the video.

Then Elliot, a windy little town in a highland, just before the Barkly pass, 2000m and the hairpin turn leading to the Drakensberg, right on the first big step of the escarpment. Beautiful scenery, if it wasn’t for the rondavels, I would say I was in Arizona or Utah. Some parts looks like the Grand Canyon.

Then Barkly East, a dusty little village where I desperately searched for mini dv tapes. Found just two of them, hope it’s enough. From Barkly East, 60 km of dirt road, and the Rhodes, where Molifi picked me up and drove me up to Tiffindell, on a scenic drive up the last big ridge of the Drakensberg escarpment. As soon as we reached the plateau, Tiffindell was visible as an oasis in a sea of yellow grass and multicolored rocks….check my next post to see me snowboarding in South Africa!

South Africa – Jo’burg, Durban, Umtata (2 Comments)

English text below

Video di traferimento, da Johannesburg a Durban, per una sosta ristoratrice di un giorno nella città subtropicale sull’oceano Indiano, prima di dirigermi verso la wild coast e l’entroterra dell’Eastern Cape (dov’è nato Nelson Mandela), una delle provincie più selvagge e meno sviluppate del Sud Africa.

Il mio obiettivo è Tiffindell, dove giungerò dopo due giorni di avvicinamento con mezzi vari: dal mitico BazBus (lo consiglio a chiunque non ha mezzi propri per spostarsi in Sud Africa), ad una macchina affittata a Umtata, a uno shuttle da Safari da Rhodes…

A Umtata mi sono dovuto fermare a dormire al Travel Inn della stazione di servizio Shell Ultra, fermata del BazBus. Sono arrivato alle 15.30, e per arrivare a Tiffindell da Umtata ci vogliono altre 3 ore…ma questa è un’altra storia, che vedremo nei prossimi videos…

Rondavels, onde, polli, mucche, buche, panorami mozzafiato, autisti pazzi, aloe, mocking birds, serpenti, transformers (filmone!), il museo di Nelson Mandela…

Short transfer video, from Jo’burg to Durban for a day of relax and movies, to Umtata, where I slept at the Shell Travel Inn for one night, on my way to Tiffindell, my final target. It’s kind of remote if you don’t have a private transport, and that’s why I had to rent a Car in Umtata and drive the day after…see the next video for images.

This part of South Africa is the less developed and it’s easy to bump into cows, sheep, potholes…you name it, extra care when driving, on the left like in UK…Anyway, beautiful scenery, rondavels, Africa at his most controversial…

South Africa – Central Drakensberg (2 Comments)

English text below

Dopo lo snowboard a 3000 metri in Lesotho, mi riavvicino di nuovo alle montagne che viste dalla parte del Sud Africa formano quasi un muro, un pò come le Lofoten viste da lontano, in Norvegia. Un muro oltre il quale c’è il Lesotho, il regno del cielo.

Attratto come da un magnete, sono andato a esplorare il Central Drakensberg, partendo da Pretoria via Jo’burg con il famosissimo Baz Bus. Il video si riferisce a un trekking di 6 ore, su per l’erto “escarpment” fino ai piedi dei picchi che superano i 3000. Gli altri giovinastri che arano in ostello, l’Inkosana Lodge del tartagliante e “bossy” (come diceva Andrea(!), ragazza neozelandese…) Ed, volevano salire fino ai 3000 dello Champagne Castle, convinti…sono tornati giù poco dopo me, storti e pieni di vesciche ai piedi…(-:D

La montagna va rispettata, come del resto il mare e tutta la natura. Un dislivello di 1500 metri in 6 ore è impossibile!!!

Larghi orizzonti, montagne bellissime, avvoltoi, springboks, babbuini…africa sorprendente e affascinante ogni secondo di più.

Un saluto da Cape Town, dove sono ora.

After snowboarding at 3000 in Lesotho, I get close to the Drakensberg again, this time on the west side, in South Africa, where it looks like a wall, reminding of Lofoten Islands in Norway. A wall behind which there is Lesotho, the kingdom of the sky.

Attracted like a magnet, I couldn’t resist and went for a hike with other fellow travellers, forming the fellowship of Inkosana. They wanted to climb the 3000 plus meters of the Champagne Castle, but I knew all along that it was impossible in 6 hours, and turned around. They didn’t make it, but the effort was epic.

Mountains claim respect, like deep sea and nature in general.

Vultures, springboks, baboons, wide horizons, beautiful mountains, surprising Africa, more and more…

Greetings from Cape Town

South Africa – Jeffreys Bay Surf – Plinio the young (3 Comments)

Jeffreys Bay is one of those places in the world that any boardsport lover must visit at least once in his life. I’m here these days, and loving every second of it. I won’t crush my bones and rip my skin among the waves this time, I’ll just be on the beach, filming and taking pictures of the action in the surf. And what action. Great waves, great surfers, like brazilian Plinio Franca, born in Garopaba in 1983, surfing since 1996 and searching the best waves around the world.
The sequence you see above, was shot at Supertubes, the most famous surf point in South Africa and one of the most famous in the world. They say it’s home of the most perfect wave in the planet, a paradise for regulars. Enjoy Plinio in action, pictures were taken at 14.00 hours local time, on saturday 18th of august 2007.

Jeffreys Bay è uno di quei posti nel mondo che ogni amante degli sport a scivolamento trasversale su tavole dovrebbe visitatare almeno una volta nella vita. Sono qui e mi sto godendo ogni secondo, senza entrare in acqua questa volta, ma semplicemente filmando e fotografando l’azione. E che azione! La migliore onda destra del mondo, la più perfetta, surfata magistralmente da bravi surfisti, come Plinio Franca, brasiliano nato a Garopaba nel 1983, che surfa dal 1996 ed è in perenne ricerca della migliore onda. Nella sequenza che vedete, è da me ritratto, il 18 agosto 2007 alle ore 14.00, mentre surfa Supertubes.

Snowboard in Lesotho – Afriski (9 Comments)



English text soon…please be patient 🙂

Snowboard in Africa?
In Lesotho?
Che è il Lesotho?

Questa è la serie di domande che si porrebbe il mario rossi medio, difronte a questo video…

Ma l’audience di questo sito di un pazzo giramondo, che mette in pausa la sua vita nella “rat race” per andarsene in viaggio e perdersi, sa benissimo di cosa parlo.

Nel video spiego tutto, ma vale la pena ripetere che fare snowboard, uno sport così montanaro, in Africa, è già di per se atipico, farlo poi in Lesotho, che non è che sia la Svizzera, è il top. Steve jobs ceerca sempre la killer app, questo post è il mario rossi killer (-:D

Si arriva in 4 ore di macchina da Johannesburg, poco meno da Bloemfontein. Si passa la frontiera a Caledonspoort, vicino Fouriesburg, dove ho dormito, e dopo altre 2 orette di strada asfaltata e piuttosto tormentata, si arriva ai 3000 metri di Mahlasela Ski Slope, o Afri-Ski.

La vista dal Mahlasela pass e’ di quelle che ti restano impresse, non come affacciarsi sul Grand Canyon, ma l’impressione e’ proporzionale.

Ollie, il manager del comprensorio che parla nel video con forte e simpatico accento afrikaans, mi ha raccontato la storia di Afri-Ski, con una passione profonda, che viene dal cuore e dall’amore per la Natura, e con una scintilla negli occhi. Ex-poliziotto di frontiera, che ha preso congedo non retribuito per andare a studiare come funziona “la neve e quello che gli gira intorno” in Europa, per poi tornare e contribuire a mettere su un sogno, una pista da sci in Africa.

C’e’ riuscito benissimo, coadiuvato da Keith Whitelock, Managing Director della Miniera di diamanti poco lontano, il pioniere di Afri-Ski, che inizio’ negli anni 70, risalendo a piedi o con corde e carrucole a motore improvvisate. La passione per gli sport di scivolamento sulla neve non ha confini ne limiti.

Il futuro di questi sport sembra essere nelle nostre mani. Che la passione di Ollie e Keith, e tutto lo staff di Afri-Ski, possa servire da esempio per continuare a divertirsi sulla neve, ovunque ce ne sia la possibilita’, nel rispetto dell’ambiente.

Special thanks to Ollie Esplin, Ski Operation Manager at Afri-Ski.

godetevelo e commentate a manetta! (-:D

The Snow Must Go On!!!

primarybottom


By continuing to use the site, you agree to the use of cookies. more information

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close