Livello di Profondità:
questo è il livello
Pagina dedicata ai miei componimenti.
Aforismi?
Poesia?
Riflessioni
Racconti
0A- Buona parte di ciò che leggerete, non vale la pena di curarsene. (Ezra Pound)
AFORISMI?
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1A- Il mondo è come un treno che corre a tutta velocità verso il baratro, senza speranza di salvezza, perché i conducenti sono troppo impegnati a rapinare i passeggeri.*
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2A- Non pensare al futuro, goditi il presente, altrimenti per te esisterà soltanto il passato.
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13A- Chi fuma può essere un creativo positivo? Nell'inconscio il fumo è un simbolo di distruzione?
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18A- Prima di poter scegliere l'orientamento politico (ammesso che abbia senso farlo) bisognerebbe conoscere a fondo e poi trarre delle conclusioni personali, tutte le “culture” di parte. Ciò non può essere messo in pratica se non con una completa dedizione alla materia, che dato il poco tempo che abbiamo da vivere è una cosa impossibile.
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25A- L'italiano medio ha paura di dire “uomo di colore”, oppure non riesce a farlo per superficialità.
Si risolve tutto con il solito “marocchino”, appellativo che offende la grandezza, la varietà e la bellezza del continente Africano e dei suoi popoli.
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29A- Purtroppo la maggior parte degli esseri umani sente un problema solo se ne viene interessato in prima persona.
Solo pochi hanno la capacità effettiva di “mettersi nei panni degli altri”, di analizzare cioè gli effetti possibili delle loro azioni, quando queste si attuano in un contesto sociale. |
30A- L'umiltà è ciò che distingue gli intelligenti dai superficiali. |
37A- I superficiali mettono la loro patria e la salvaguardia della loro “razza” al primo posto, creando ovvi problemi sociologici.
Gli intelligenti, invece, tendono al “melting pot”, cioè alla convivenza pacifica di tutte le specie umane, rendendosi conto che l'umanità tutta si trova su di una fantastica, meravigliosa astronave, chiamata pianeta Terra che orbita attorno alla stella Sole.
Se l'astronave va in avaria per colpa dell'equipaggio è bene che tutti tengano sempre presente che non ce n'è una di scorta per poter continuare il viaggio.
Al livello attuale della conoscenza tecnologica, non è possibile mettere su una seconda “arca di Noè”, e si andrebbe incontro all'estinzione totale, di fronte alla mostruosa inospitalità dell'universo. |
42A- Nella vita si deve essere sempre la causa, non l'effetto.*
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43A- I superficiali credono che tutto ciò che loro fanno sia tutto ciò che tutti debbono fare, senza eccezioni.
Un caso tipico lo si ha nel campo dei gusti alimentari, con la frase: "Come fai a mangiare quel cibo senza quell'ingrediente?! Non sa di nulla!".
La persona vittima di questa odiosa affermazione, e delle viscide esortazioni a consumare comunque quel cibo, se è un intelligente e lo ritiene opportuno, farà capire al superficiale che lui non ha mai assaggiato quel piatto in quel modo, per un qualsiasi sacrosanto motivo, e che quindi è di suo gradimento solo nell'altro, essendo abituato a quello.
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79A- Diffidate da chi non si stupisce per nulla e spesso ostenta il fatto, ovviamente per superficialità.
Questi esseri umani sono morti dentro e sono contagiosi.
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80A- Condannare chi ti giudica per come sei vestito e per ciò che fai di sbagliato ai suoi occhi, riferendoti a ciò che fa ed a come è vestito, senza considerare la sua umanità, è altrettanto superficiale.
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90A- Il giorno più bello della vita di un essere umano, se non è funestato da eventi negativi irreversibili, è quello che sta vivendo, perché è unico, non si riproporrà mai più. |
103A- ...già, loro pensano che noi cederemo sempre, perché oltre ad essere frivole ed oche, sono anche presuntuose, esaltate, mancano di umiltà. Davvero poche non rientrano in questo schema. Attenzione cara rappresentante del sesso debole e oppresso, non cercare di sfruttare questa condizione, per prendere per il culo gli uomini, altrimenti non ne verrai mai fuori. Tu mostri chiappe cosce e tette, per vendere saponette, e fare soldi facili, affermando che è spettacolo: poi rivendichi parità di diritti, se ti chiamano puttana, vuota, superficiale.
Bene, ti do un ultimatum: usa il cervello, se dici di averlo, non il corpo (è inutile dire "mi mostro mezza nuda ma sono emancipata..." stronzate! Le tue rotondità saranno sempre i col soavi dello schifoso maschilismo...), ribellati alle avances dei maschilisti, non far finta di non sentire vedere o capire, per poi pentirtene ed attaccarci, dicendo che è colpa nostra, o altrimenti la guerra è aperta !
Se vuoi rispetto, lo devi anche dare, è finito il tempo delle molestie passive, non fare la prevenuta, sii più umile.
Non sei nata per fare solo la mamma o la casalinga, d'accordo, ma nemmeno per giocare con i nostri sentimenti, che non necessariamente (anzi...) , partono dai testicoli.
Non sfruttare la tua naturale posizione di preda, per illudere e ferire, cerca di ragionare, chiarisciti: anche il predatore può non avere fame, o partire con questo presupposto.
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112A- Un esempio di comportamento superficiale, si ha quando si ascolta un fatto raccontato da una persona, generalmente con fine drammatica, e viene pronunciato il fatidico:" ...Se ci fossi stato io al tuo posto...", con compassionevole e superiore comprensione.
Due osservazioni balzano subito alla mente degli intelligenti:
1) Il fatto è trascorso in quel modo a causa di innumerevoli coincidenze.
2) Il fatto è stato subito dalla persona che racconta, che non può essere oggetto di rimproveri da parte di chi ascolta. Esso può solo fare considerazioni di carattere umoristico, con il dovuto tatto, oppure
prendersela con la sfortuna (Re CAOS al negativo) compiangendo il malcapitato.
Se ciò non avviene, bisogna cercare di farlo capire al superficiale, se lo si ritiene opportuno, come al solito, e non infervorarsi troppo se c'è la solita viscida persistenza.
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125A- Vorrei ma non posso, potrei ma non voglio. Il timido.
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136A- 8 Marzo: festa della donna ? No.
Credo invece che sia il simbolo del maschilismo, finche ci sarà non esisterà la completa parità tra i sessi. Io direi piuttosto festa dell' essere umano, o nulla.
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138A- Timidezza è non avere il coraggio di compiere un'azione banale per paura di fare una brutta figura, e nello stesso tempo essere coraggiosissimi ed intraprendenti di fronte ad un reale pericolo.
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148A- Odio essere considerato un anticonformista, perchè è pur sempre una stramaledetta etichetta
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150A- Di fronte agli artisti, mi sento come a scuola, quando credevi di essere padrone di una materia, mentre invece il mitico professore ne sapeva moltissimo più di te, risolvendo gli stessi problemi più velocemente e in modo completamente diverso.
La prof. di mate, in seconda superiore citava gli integrali (...pensavo fossero formule per obesi...) per spiegare le equazioni di secondo grado; oggi come allora, gli artisti e i loro critici, giudicano un cesso (vero e proprio, non è inteso come aggettivo) in mezzo ad una stanza bianca, una grande e fatale opera d'arte.
Non capisco il perchè di tutto ciò, tuttora, sono troppo idiota o impreparato; lo so, l'arte non deve essere necessariamente compresa per essere apprezzata, ma quel cesso per me è bello solo se ci si butta dentro la prof. Zinna con tutti i suoi stramaledetti integrali. E vaffanculo al senso di superiorità.
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152A- Anarchia è fare quello che pensi, Libertà è pensare a ciò che potresti fare se fossi solo al mondo.
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165A- Dei fumatori menefreghisti non critico l'azione in se per se, cioè il fumare, come antimorale o fuori moda o di moda ecc., in quanto vivo e lascio vivere, ma la loro maledetta mancanza di rispetto.
Spaventosamente poche volte mi è capitato di sentirmi chiedere da un fumatore menefreghista, se mi desse fastidio la stronzata che stava facendo, e se avveniva rimaneva deluso o ferito, (come se fosse stato tradito(!)): ecco, è questo che mi manda in bestia; dovrebbero farlo in privato o all'aperto, e invece si infervorano se giustamente vengono posti divieti nei locali pubblici, dandoti del salutista (nel solito viscido modo, come se chi ritiene la salute fondamentale o che il fumo dia fastidio a chi non piace, sia in torto) !, Ma brutti figli di una pu...no, calma, non abbassiamoci al loro livello...
Questo spinge purtroppo a generalizzare, anche se si è intelligenti, ed a considerare i fumatori menefreghisti delle ciniche carogne, o dei viziosi incapaci di controllarsi; è come se un petomane che traesse piacere dai suoi rumorosi effluvi, scoreggiasse in continuazione, senza curarsi di niente e nessuno.Tutto il fumo che hanno vomitato fuori dai loro poveri e incolpevoli polmoni, stipato in uno sgabuzzino di cinque metri cubi di volume, non rende l'idea di quanta nebbia ha in testa questa sottospecie di esseri umani (l'appellativo sarebbe, dal punto di vista scientifico, una semplice classificazione, ma qui è inteso in senso offensivo).
Ogni volta che mi capita di pensarci, mi partono dallo stomaco friggendo, alcuni dei più profondi e sinceri "Vaffanculo", sparati ai soggetti di queste parole e a chi non è d'accordo; a volte mi finiscono in testa, dissipati dai neuroni dei pensieri con tonfi sordi e un doloretto, altre volte (che vorrei fossero la maggior parte...) mi escono dalla bocca, lasciandomi un sapore agrodolce e un senso di temporaneo sollievo.
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182A - Pensa prima, parla poi, perchè parole poco pensate possono provocare perenni pentimenti.* (Renato Fazio)
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183A- ...Dove sono le ragazze più belle ?
Beh, ho girato molto, ne ho viste di tutti i tipi, bionde, brune, snelle, alte, basse, grasse, ma come quelle del Pianeta Terra non credo ce ne siano in nessun altro posto...
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POESIE?
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84P- SHOCK GIALLO
I fiori della signora Elena erano ridenti e colorati,
ma ora sono distrutti, appassiti, spappolati e gialli.
La cucina del novello sposo Marco aveva le pareti azzurre,
ma ora è devastata, fredda, sudicia, irriconoscibile e gialla.
Il cane del bambino Paolo raccoglieva il bastone se lo tiravi,
ma ora non abbaia più, è gonfio di vermi che lo stanno divorando, a causa del giallo.
La vecchietta del pollaio, raccoglieva le mele cadute dall'albero per i suoi amati polli,
ma ora quell'albero trattiene il suo corpo esanime,
l'anima presa dal giallo.
La signora Francesca stava lavando i piatti dopo la festa di laurea del suo Mauro avvocato ma ora è ubriaca di adrenalina e sta distruggendo quei piatti, i cocci che cadono nel giallo.
Anna è una ragazza carina, del quartiere Cristo, è qui per dare una mano;
mi piace e percepisco la reciprocità del sentimento,
ma il giallo ci arriva al ginocchio,
ci opprime,
soffoca tutte le emozioni,
e vado via.
Sono circondato da occhi rossi e sbarrati, spauriti latrati, cumuli di immondizia, carcasse di animali gonfi, cataste di automobili, risa isteriche e strozzate, sarcasmo amaro;
e tutto è maledettamente giallo.
Gli Orti erano rosei, ma il Tanaro di Re CAOS ha imposto il suo fatale giallo.
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85P- TI PROMETTO...
...Niente cellulari che squillano durante il film al cinema,
ma di entrarci con i biglietti omaggio.
...Niente “non-posso-uscire-perchè-il-mio-Shar Pei-non-scodinzola-più”,
ma “ho-visto-un-povero-bastardo-diamogli-qualcosa-da-mangiare”
...Niente “indossa-il -Barbour-blu-che-io-faccio-lo-stesso”
ma “passa-a-via-Sannio-e-cercami-una-maglietta-usata”
...Niente“facciamo-una-passeggiata-per-il-corso-con-pedigree-al-guinzaglio-e-pelliccie-di-cadaveri addosso”
ma “andiamo-a-visitare-i-musei-Vaticani-e-godiamoci-lo-splendore-della-Cappella-Sistina”
...Niente“andiamo-a-Phuket-con-lo-stesso-aereo-di-Lady-D-a-gennaio-od-a-Cortina-ospiti-di Marta-Marzotto”
ma“una-settimana-in-treno-senza-meta-precisa-in-Normandia-Cornovaglia-e-Scozia-a- novembre”
...Niente“cenone-di-capodanno-al-Grand-Hotel-con-Suite-imperiale-per-tutta-la-notte-inclusa-nel- prezzo”
ma “panino-e-birra-dallo-zozzone-e-veglione-dove-capita”
...Niente “fatti-bella-che-questa-sera-abbiamo-a-cena-l'onorevole”
ma“regala-quell'inutile-accozzaglia-di-bugie-colorate-mi-piaci-dal-vero”
...Niente“vieni-a-fare-un-giro-sulla-mia-nuova-Fiesta-turbo-iniezione-elettronica-con-stereo- multicd-1000w”
ma“la-Marbella-di-mia-madre-ha-il-tappo-dell'olio-che-perde-prendiamo-la-metropolitana”
...Niente “sabato-sera-scommettiamo-che,-poi-in-discoteca-al-gilda”
ma“andiamo-a-teatro-a-divertirci-con-Proietti-e-poi-a-berci-una-birra-e-a-pogare-col-rock”
...Niente “mi-ami-ma-quanto-mi-ami-mi-pensi-ma-quanto-mi-pensi”
ma che se tu sei La ragazza, il nostro amore finirà quando un pittore sordo riuscirà a dipingere il rumore di un petalo di rosa che cade a terra.
...e comunque talvolta non mantengo le promesse...
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86P- AEROSOL BALLAD
Dieci anni che lo faccio, traccio un percorso, nessun rimorso
Da jump valley krew
Is gonna rock da place for you
Aerosol ballad
Pomeriggio
Ci si sveglia pensandoci
La matita va da sola sul foglio candido, sverginato dal pazzo alfabeto visionario
Lo sketch entra in te
Stato creativo
Linee tracciate con forza, outlines spesse, lettere stilose e craste
Sera
Colletti bianchi che tornano a casa
Si prepara l'armamentario con gesti ripetuti e sicuri
Ne penelli ne vernici
Le bombole fanno tin tin tin
Impazienza, frenesia, stato mentale da energia potenziale
Notte
la “gente perbene” dorme
clandestine nuvole colorate si aggrappano ai muri grigi e gelidi
arte senza attrito
freddo alle mani
paura, adrenalina, tensione, velocità
Mattino
la nebbia si dirada
i colori esplodono
sonno e stanchezza smorzati dall'emozione
i passanti si fermano increduli
siamo stati noi
siamo i migliori.
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141P- SFOGO NELLICO
Schizzavano fuori quasi schioccando
scivolando giù
come l'acqua
che carica allo spasimo di energia depressivo-potenziale,
distrusse i paesi del Vajont.
Non riuscivo ad arrestarle,
ne ero vittima e causa.
Stavo commossassistendo ad un saggio di paradisiaca, ideale,
armonica semplicità,
gli occhi liquefatti,
il cuore bollente,
e le costole a farmi male.
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159P- SPRING ! SPRING!
Sì potrà finalmente percepire l'odore della pioggia,
col naso non più dall'invernale grigiume tappato.
Comincia il festival dei pennuti,
e termina quello della gigantesca ovatta impalpabile e irascibile.
Tutto è insieme colore e rumore,
odore e sapore, solo a Settembre sui cespugli le more.
Ma Amore....
!....?
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160P- NONSENSE CON MORALE ?
Vorrei nutrirmi di nuvole, per nuotare nel cielo.
Vorrei raccontar favole, a me bambino
e zelo.
Vorrei scardinar tavole, e poi coprirlo
col velo.
Vorrei andare su Marte, per sfidare
la sorte.
Vorrei "ce l'hai fatta" gridar forte,
a me stesso dopo la morte.
Vorrei però farmi da parte, di fronte
alla divina corte.
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RIFLESSIONI
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134R- U.F.O., E.T.I.
Sui fenomeni E.T.I. (Extra Terrestrial Intelligence), ci sono 4 possibili realtà:
1) Siamo soli, nell'universo non c'è nessun altro tipo di forma di vita intelligente.
2) Non siamo soli, ma siamo più avanti nella scala evolutiva, o lo sono loro.
3) Non siamo soli, ma siamo meno sviluppati tecnologicamente, quindi comunichiamo con segnali primitivi (reggi X ecc.).
4) Non siamo soli, ma gli alieni hanno paura di noi, avendoci già individuati.
Scrittori di fantascienza sopraffatti dal Dio denaro, nonostante la loro sfrenata e preziosa fantasia, che inventano e descrivono mostriciattoli deformi, viscidi e spesso cattivissimi; o carabattole volanti, lucenti come gli specchietti allodolici che i conquistadores postcolombiani regalavano agli Indios Sudamericani, per far presa sulle centinaia di milioni di superficiali, che renderanno all'industria dei sogni miliardi a palate.
Io non ci sono cascato, e non vorrò cascarci.
Noi poveri Terrestri, così votati all'autodistruzione, per descrivere qualsiasi cosa, anche la più strana, non possiamo non riferirci a qualcosa che ci è familiare; e allora giù con seimila occhi azzurri, trentasettemila orecchie, ogni genere di ributtanti liquami sbavati da nefasti orifizi dai cattivi, venti piedi, mani a due dita, caccole radioattive luminescenti (vedi E.T.), peli superflui (vedi Chewbaka, Ewoks, Star Wars), gambe e braccia filiformi, frisbee enormi e silenziosissimi, sferoidi paurosi pieni di luci e lucine dai quali escono tra mille scintille e fumigamenti, ridicoli pupazzi da Muppet Show rovinando due ore e mezza di incontri ravvicinati, a suon di ottima musica classica.
Tutto è dato per scontato: ma chi ci dice che siano fatti in quel modo ?
Potrebbero essere, o avere, qualcosa di simile a noi, ma non vi pare una remotissima possibilità ?
Potrebbero essere entità impossibili per noi umani da descrivere o comprendere !
La nostra bellissima astronave Terra, comincia ad andarci stretta, ed è normale che noi stessi, inventori (o scopritori...?) di religioni cosmiche, cerchiamo fra le stelle una possibile seconda casa, o degli alleati nostri salvatori.
Purtroppo l'enorme massa umana superficiale affamata di luoghi comuni, livella verso il basso, come al solito, queste profonde e sacrosante congetture, in nome o a causa della nostra piaga ormai in cancrena: il business, il profitto ad ogni costo.
Non dico con questo di non considerare più gli extraterrestri, ma di farlo con intelligenza e rigore scientifico; se è proprio necessario chiamarli in causa nella fiction, basterebbe far assumere ad essi forma umana, cosa del tutto possibile se sono così evoluti da essere in grado di arrivare fino a noi, o non farli vedere fisicamente, salvaguardando anche gli interessi dei cultori della ScienzaFanta, dello Scientific Romance.
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STREETWEAR.
Agli inizi dello scorso secolo i bambini amavano giocare
con i soldatini di piombo. Quando ero piccolo, negli
anni settanta, giocavo quasi tutto il tempo con i Lego
o Big Jim. Nonostante la sana e ottima educazione ricevuta
dai miei genitori, non riuscivo in ogni caso a resistere
al richiamo delle armi giocattolo. Supplicavo, infatti,
i miei di regalarmi per natale delle pistole o dei fucili
ad aria compressa. Con i compagni di giochi, ci divertivamo,
soprattutto in estate, a colpire bersagli animati e
non, con la mitica fionda. Se avevi gli elastici “a
quadrello” (cioè a sezione quadrata) eri il vero
king.
Non sono un pacifista. Non mi serve neanche scomodare
fricchettoni come gli hippies o il grande John Lennon.
Non sto a fare prediche perché non ne ho i requisiti.
La penso come Machiavelli, e sono sicuro che chiunque
sia capace di nuocere se messo in condizione di poterlo
fare. Però odio le cazzate. La guerra è,
oggettivamente, un’enorme, costosissima, terrificante,
cazzata. “Armatevi(!)” di pazienza e seguite il mio
ragionamento.
Nel nostro piccolo, splendido e insignificante pianeta,
ci sono 20 guerre in corso. Siamo “bombardati” dai films
di Hollywood, che ci propina ogni tipo di rievocazione
di conflitti in ottica quasi al 100% patriottica, soprattutto
dopo il famoso e ultracriticato Patriot Act del Cowboy
George Walter Bu$h Junior. I "media" si occupano
solo delle guerre più telegeniche, qualche volta
manipolando gli eventi, lasciando conflitti altrettanto
sanguinosi all’oscuro dell’opinione pubblica.
Noi abitanti del mondo occidentale ci sentiamo al riparo
da “quei selvaggi” che combattono nel terzo mondo. Siamo
infatti protetti dal potentissimo $ceriffo Texano. Anche
se è stato colpito al cuore (New York…). Lui
adesso ha inventato la guerra preventiva. Agisce prima
che il crimine avvenga, come fa Tom Cruise in Minority
Report, fregandosene anche delle risoluzioni dell’ONU.
Se poi le armi di distruzione di massa non si trovano,
non fa nulla. Tanto poi l’ONU adatta il suo operato
a quello dello $ceriffo, tornando sui suoi passi o facendo
finta di niente. Tanto di cappello alla Francia, alla
Germania e alla Russia, fuori dal coro questa volta.
Anche se non sono proprio nazioni senza interessi governate
da angeli.
Come fanno lo $ceriffo Ro$co-Bu$h, i suoi predecessori,
i suoi alleati, a mantenere e a pubblicizzare le loro
sacrosante guerre?
E’ molto più semplice di quanto sembra. Basta
convertire una buona fetta dell’attività produttiva
in economia di guerra. Con una scusa e l’aiuto di qualche
Vice $ceriffo (vedi Eno$-B£air) s’invadono dei
paesi sovrani bombardandoli pesantemente. Con bombe
intelligenti s’intende, quelle costosissime che non
uccidono nessuno. Poi una volta sconfitti i despoti
locali (nel caso d’Iraq e Afghanistan c’erano almeno
i presupposti oggettivi) si parte con il business della
ricostruzione appaltando i lavori a ditte della stessa
contea di Ro$co ed Eno$. Guarda caso, in quella zona
del mondo, ci sono anche enormi giacimenti di una sostanza
nera che i Bu$h del Texas conoscono bene. No, ma che,
non c’entra nulla. Certo.
E’ tutto legale e sacrosanto. E’ stato così per
decenni. Secoli. Propaganda atta ad influenzare la coscienza
collettiva. A rendere la guerra accettabile, perfino
“giusta”, agli occhi di ogni nazione e tutti i popoli.
George Orwell lo aveva genialmente previsto in “1984”.
Siamo una specie capace di inviare esemplari su altri
pianeti e nel 2003 ancora ci scanniamo fra di noi.
Non bisogna essere un cosiddetto “No Global” in mimetica
verde, cioè una “zecca” riciclata, per formulare
queste riflessioni e denunciare questi fatti. Anche
i “fasci” di giurisprudenza in mimetica nera la vedono
allo stesso modo. I giovani tendono tutti a essere antimperialisti.
Che strano mondo quello in cui viviamo. Tutti combattono
le loro guerre “in nome” del loro “dio” (un obiettabile
concetto astratto inventato forse per rispondere all’ignoranza)
o del loro credo religioso. Che inevitabilmente le vieta
bollandole come “diaboliche”. Roba da matti.
Leggete parola per parola: Diavoli contro diavoli
che combattono guerre diaboliche in nome di dio…E intanto
muoiono milioni di innocenti.
Fin qui tutta aria fritta penserai tu, oh attento
lettore. Tutti noi magnifici street-wearing board-riders
siamo pacifisti. Appendiamo la bandiera della pace arcobalenata
e attacchiamo adesivi sulle nostre tavole.
Vi siete mai chiesti perché la moda militare,
i giocattoli militari, i giochi di società militari,
i videogames militari e così via hanno tanto
successo, anche se la maggior parte di noi ripudia la
guerra?
Sarà parte della nostra natura umana? Sarà
qualcosa di più subdolo?
Chissà come mai i carrarmatini del “Risiko!”
sono considerati così carini. Così innocui,
di plastica colorata. Cazzo, si tratta della riproduzione
di un carro armato! Sveglia! Un marchingegno superinquinante
che fa 1 km con due litri, concepito per distruggere
e uccidere che costa almeno un milione d’euro. Ci si
potrebbero costruire 200 Fiat Panda. Oppure 10 scuole
nel “terzo mondo”. Le regole del “Risiko” fanno rabbrividire.
Bisogna “conquistare” o “distruggere” o “annientare”.
I videogames più celebri si chiamano “Mortal
Kombat”, “Street Fighter” o “Resident Evil”. Mi sento
una femminuccia, io che giocavo con Bubble Bobble, Pooyan,
Pac man, Donkey kong…
Mio cugino e uno dei miei migliori amici sono appassionati
di “soft air” e war games.
Ogni anno, un po’ ovunque nel primo mondo, spuntano
rievocazioni di battaglie storiche(Waterloo, Marengo,
Antietam etc.). Orde di giovani di mezza età
travestiti che si divertono a spararsi per finta.
La Analog è una marca molto originale. La conoscete
tutti. Una linea costosa e molto “cool” prodotta dalla
Burton di Jake nella Contea di Ro$co-Bu$h. Negli anni
precedenti ci ha stupito e affascinato con trovate intelligenti
quali le tasche a chiusura magnetica o gli strani tagli
dei capi, o ancora con le tasche per nascondere la Ganja.
Come ben sapete, quasi ogni tavolaro ha una “attitudine”
da mantenere con suoi “fratelli” e con i “normali”,
per cui ha bisogno di tasche segrete per nascondere
e salvaguardare i suoi amati cosiddetti stupefacenti
leggeri dalle perseguitanti guardie. Nulla da obbiettare.
Solo che il giubbotto ha un nome un po’ poco attinente
a questi nobili intenti…si chiama, infatti, “Field Jacket”
o addirittura esplicitamente “Military Jacket” con tanto
d’inserto con gradi militari sul taschino! In a world
gone mad (come dicono i Beastie Boys), leggete piano
ad alta voce, ci sono pacifisti che indossano una giacca
militare con tasche segrete per nascondere le droghe
leggere e sfuggire a un corpo paramilitare! Ma dove
cazzo sta la coerenza in questo?
La Burton stessa chiama pomposamente “Katana” la giacca
top della linea “Ronin”. La Katana è la spada
dei “gloriosi” e “sacri” Samurai giapponesi. Ancora
oggi i pacifici padri di famiglia giapponesi consegnano
la loro “katana” ai loro pacifici figli, al raggiungimento
della maggiore età. Tradizioni intoccabili. Eh
già.
La Nitro Snowboards, prende il nome dal tri-nitro-toluene
a.k.a. T.N.T. Un esplosivo. E allora? Direte voi: lo
usano anche nelle competizioni automobilistiche come
additivo “booster” per schizzare via. Oppure per far
esplodere le “gonfie” di neve che incombono sulle piste
dopo una abbondante nevicata. Va bene. Sopravvoliamo
(come diceva Rokko Smithersons). Poi ci si accorge che
il logo è il mirino di un fucile. Ma no, non
c’entra nulla. Sarà una coincidenza. (Nota di
colore personale: nel 93 i Carabinieri non mi hanno
preso per fare il militare perché avevo il mirino
dei public enemy, simile al logo nitro, scolpito dietro
la nuca tra i capelli…lo hanno scambiato per una celtica!)
Allora con l’animo candido e il sorriso sulla bocca
si sfoglia il catalogo o si visita il sito web. Dopo
pochi secondi il sorriso svanisce per lasciare il posto
allo stupore. I nomi delle tavole, delle giacche, degli
scarponi, i loghi, le grafiche, i colori…orrore…gergo
militaresco, gradi gerarchici e nomi d’armi.
Sul sito www.snowboard.com, c’è un banner dell’esercito
americano che invita ad arruolarsi per davvero!!!!
Ma che minchia sta succedendo?
Ma si tratta di andare in montagna a capriolare sulla
neve o di equipaggiarsi tatticamente per fare strage
di caprioli?
Chi di voi non ha mai posseduto un paio di pantaloni
da skate o snowboard di qualsivoglia marca con taglio,
colore o nome militaresco?
La guerra fa parte della natura umana, perché
homo omini lupus? E’ giusto che la “cultura” militare
influenzi la moda? E’ umano il volersi sentire più
tosti indossando capi militareschi?
Il punto di quest’articolo è chiaro ora. Attenzione,
scopro le mie carte.
Secondo la mia inutile modesta e caduca opinione la
guerra ci viene inculcata a cominciare da quando siamo
piccoli, per tutta la vita, mescolando alle informazioni
che solleticano i nostri cinque sensi un subdolo flusso
di merda militare che influenza il nostro inconscio.
La guerra non dovrebbe mai essere “cool” nella mente
di un essere umano intelligente. Un giubbotto da snowboard
con i gradi militari finti o addirittura la sagoma di
una pistola semiautomatica al posto delle tasche (la
“Sidearm Jacket” della Analog) non dovrebbe essere mai
“cool”. Quando in un negozio si mettono gli occhi su
una bellissima giacca che si chiama “Infantry Jacket”,
bisogna ricordarsi che infantry significa fanteria.
I fanti sono carne da macello in guerra. Descrivere
una particolare tonalità di verde come “militare”
non è umanamente accettabile. Ci sono migliaia
di piante in natura dello stesso colore. Un intelligente
dovrebbe prendere una pianta delle suddette come esempio.
Che senso ha indossare una giacca mimetica (quelle a
sfondo bianco con macchie di varie tonalità di
azzurro e grigio) sulla neve? Se ti fai male e sei solo,
rischi di rimanere la, ferito ma mimetizzato. Il progresso
non dovrebbe essere sostenuto dalle ricerche in campo
militare per la popolazione di un pianeta che rischia
l’autodistruzione. Anche se tutto quello che fanno i
militari è efficientissimo e supertecnico e quindi
ci piace, è tutto pensato per distruggere e uccidere
meglio! Punto. Fine del mio personale stupido sfogo.
Sarà mica una forma di paranoia?
C’è ovviamente chi non è d’accordo. A
torto o a ragione. Chi afferma che la guerra fa parte
della nostra natura da sempre. Vogliamo sempre di più,
e soprattutto più dell’altro, e per ottenerlo
siamo disposti a combattere, uccidere, distruggere.
Ammetto che questa è la dura realtà. Oppure
chi dice che l’abito non farà mai il monaco.
Sono d’accordo anche con questo. Per cui non bisogna
troppo curarsi di come ci si veste…(strano…come mai
allora il 99% di chi fa snow o skate veste braghe larghe
e sneakers? Come mai sti maestri di snowboard ex-maestri-di-sci,
adesso hanno tutti lo stile street quando da piccoli
erano tutti paninari?)
Ancora, secondo alcuni, se lo streetwear include capi
e grafiche militari è unicamente per smitizzare
la negatività intrinseca alla guerra(…allora
perché non “smitizziamo” anche Nightmare the
Movie vestendoci come lui nel film? Già fatto…catalogo
Nitro 2004…).
Consiglio una terapia d’urto a chi la pensa come me.
Se possedete un dvd player nel pc o sulla tv, affittatevi
tutti i films di guerra o sulla violenza gratuita dei
più celebri registi: Stanley Kubrick, Ridley
Scott, Oliver Stone, Steven Spielberg, Michael Moore.
A proposito di quest’ultimo, ci tengo a sottolineare
che ho scritto questo prima di vedere il suo film, vincitore
di un oscar e del festival di Cannes. Ho sottoposto
queste righe al mio amico Bota di Torino e mi ha chiesto
se avevo visto “Bowling For Columbine”. Due films molto
recenti in particolare mi hanno provocato questa eruzione
di anti-militarismo. Trattasi di “We were soldiers”
di Randall Wallace e “Black Hawk Down” del grandissimo
Ridley Scott. Decine di migliaia di ragazzi come noi,
privati della loro gioventù e in molti casi della
loro vita.
Ragazzi e ragazze, snowboarders, il nostro amato street-wear
è in pericolo? Si trasformerà in street-war?
Il militare vende moltissimo. Altrimenti non sarebbe
nei cataloghi di quasi tutte le marche più “cool”.
E’ giusto mettere in discussione tutto quello che ci
propinano “i nostri”, quelli giusti, quelli che ci producono
gli attrezzi per divertirci? Oppure possiamo comprare
anche i loro capi militarpopolari senza curarcene troppo?
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RACCONTI
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SENTINELLA Frederic Brown
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.
Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento una agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finche non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della Galassia...crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo una lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.
E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.
Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame.
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