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RTW14, day 3, Singapore-Bali, flyday (1 Comment)

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The take off from Doha is almost on time, the captain’s name is Mariano and he has a heavy Spanish accent. Contrary to the captain who flew us from Istanbul to Doha, he doesn’t repeat his address in Arabic.

The seating choice proves right, as we take off northbound, nice view of Doha’s tiny Central district on our left. Then after about 50 minutes a stunning view of Dubai at night, with it’s unique artificial structures (the palm, the Burj, the world is not finished yet).

Just as we get served our light vegan meal, at 3.30 am, we could already see the dawn lights incoming. Truly amazing view.

The rest of the flight is treated as a night flight, all window blinds down all the way to Singapore. It’s monsoon season in India, and I wouldn’t have see much anyway. In fact light turbulence batters us in bursts, lasting a bit longer over the damn bay of bengala. No way to get to sleep effectively. It was a bit like slumbering on a bus riding a straight narrow bumpy road over an abyss.

When they wake us up for breakfast, I sneak a couple of peeks of the andaman archipelago, islands who seem totally wild from up here. The in flight entertainment system is what Steve jobs would have immediately called pure shit. Clunky, slow, badly designed, touchscreen was unresponsive, and the flight infos, the part I like most, totally un-customizable and not interactive. It kept looping in a tedious manner, in English and Arabic, always starting with the position of Mecca and the biggest local land dwelling.

We land in a hazy Singapore, with 25 minutes delay. Very long approaching maneuver, must’ve been because of airport traffic. The flight destination is Bali, but we are kicked out of the plane, after the usual inexplicable and stifling waiting time in the plane, and told in a broken Spanglish (the hostess probable origin country was Spanish speaking) to re board after security check.

Time for two Elifpees, and here we are queuing at gate 10A, which sounded like 10 8 in Spanglish. Qatar, your 5 star airline.

We wait until the security line gets thinner, then start queuing. Full security check, you can tell they don’t trust the Doha security, by their zeal and accuracy. Show boarding card at entrance, pass trough body and bag scan, remove boots, electronics, then show the boarding card again, then wait for your turn to board. This means forcing your way through idiots who have been rejected because their seat row has not been called yet, blocking the regular boarding instead of sitting and waiting their turn. Despite the crew always clearly specifying whose turn it is to board. Apes with money and guns, and boarding passes.

We board, captain with heavy OZ accent tells us to expect light turbulence, which invariably occurs despite clear sky, at dusk.
We eat some more and then try to fill the immigration cards when the shaking abides. Takes me 30 minutes to fill both (-:D.

Landing starts, can’t see much, low clouds, with our 25 mins delay. All smooth. Pitch dark in Bali int’l airport. Waiting time in the HOT plane: 10 minutes. The finger swallows us, we make our way into the arm and shoulder to reach the belly of the new int’l airport beast. It’s a large belly, a huge hall, empty for the most part.

Prepare US dollars for the visa on arrival payment. 35$ each, waiting time 15 minutes.

Queue for the passport control and visa on arrival issuing, 50 minutes, (don’t lose the receipt or you pay and queue again).

Collect bags, which are always already there waiting, on the ground. Avoid getting scammed by the porters. 5 minutes.

Pass trough customs, nothing to declare, bags get scanned again for prohibited goods and excessive alcohol (major problem for Russians and Anglos), nobody asked us for the customs declaration card, which we didn’t even bother filling in anyway. 15 minutes.

Snake trough the unavoidable duty free, 2 minutes.

Find the real exit, after the meeting point where we see Susi, our Balinese guide friend, one minute.

We should’ve landed at 1900h, we did at 1925. It took us 1 hour 40 minutes to exit the airport. It reminded me of Disneyland, its promise of marvels, and the awful and artful queuing which eats most of your time there.

It is my fourth time in Bali. The airport is new, Susi is a bit slimmer, the Benoa bypass is open and the traffic is…the same, along with the feeling of uneasiness that makes you doubt your choice, generated by the sheer dirtiness, the crowds, the dark alleys and the rubbish, the idle people half naked in poorly lit and poorly stocked shops.

It all goes temporarily away when your reach the hotel. Third time we return, the manager wants to see us (probably along with a shrink (-:D).

We check in, big smiles, it feels we never went away. All very familiar. You drop everything in the room, and you go to the beach, like newborn turtles from the heavens over the island of the gods.

And there it is. The pounding sound of the surf, the large beach, the waves.

Bagus!

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Il decollo da Doha è quasi in orario, il nome del capitano è Mariano e ha un forte accento spagnolo. Al contrario del capitano che ci ha volato da Istanbul a Doha, non ripete il suo discorso in arabo.

La scelta di posti a sedere si rivela giusta, si decolla in direzione nord, bella vista del piccolo quartiere centrale di Doha sulla nostra sinistra. Poi dopo circa 50 minuti una vista mozzafiato di Dubai di notte, con tutte le mirabolanti strutture artificiali (la Palma, il Burj, il mondo non è ancora finito).

Mentre ci servono il pasto leggero vegano, alle 3:30, si vedono già le luci dell’alba in arrivo. Vista veramente sorprendente.

Il resto del volo viene trattato come un volo di notte, tutte le tapparelle giù fino a Singapore. Stagione dei monsoni in India, e non avrei visto molto comunque. Infatti ci accompagna una leggera turbolenza a raffica, con scariche un po’ più lunghe sulla dannata baia del bengala. Nessun modo per dormire in modo efficace. Era un po’ come assopirsi su un autobus in una autostrada sconnessa a strapiombo sopra un abisso.

Quando ci si sveglia per colazione, riesco a rubare un paio di scorci dell’arcipelago delle Andamane, isole che sembrano totalmente selvagge da quassù. Il sistema di intrattenimento in volo è quello che Steve jobs avrebbe immediatamente chiamato pura merda. Goffo, lento, mal progettato, touchscreen insensibile, e le informazioni di volo, la parte che mi piace più, totalmente non-personalizzabile e non interattiva. Un noioso loop in inglese e arabo, sempre a partire dalla posizione relativa della Mecca rispetto alla più grande città locale.

Atterriamo in un uggioso Singapore, con un ritardo di 25 minuti. Manovra di avvicinamento molto lunga, a causa del traffico aeroportuale. La destinazione del volo è Bali, ma siamo cacciati quasi a calci fuori l’aereo, dopo un tempo di attesa inspiegabile e soffocante nell’aereo la hostess ci dice in Spanglish (il paese di origine di probabile lingua spagnola) di rifare boarding dopo la security.

Tempo per due Elifpees, e ci mettiamo in fila al 10A, che suonava come 10 8 in Spanglish. Qatar, la vostra linea aerea a 5 stelle.

Controllo di sicurezza completo, si vede che non si fidano della sicurezza di Doha, dal loro zelo e precisione. Mostra la carta d’imbarco all’ingresso, passa attraverso metal detectors, togli le scarpe, l’elettronica, quindi mostra la carta d’imbarco nuovamente, quindi attendi il tuo turno per salire a bordo. Questo significa pestare piedi e fare a spallate attraverso idioti che sono stati rifiutati perché non è stata ancora chiamata la loro fila, che bloccano tutto invece di restare seduti e attendere il loro turno. Nonostante l’equipaggio specifichi sempre chiaramente a chi tocca salire a bordo. Scimmioni con soldi, armi e carte d’imbarco.

Siamo a bordo, capitano con pesante accento OZ ci dice di aspettarsi leggera turbolenza, che invariabilmente si verifica nonostante il cielo limpido, al crepuscolo.
Mangiamo uno spuntino mentre tentiamo di compilare le schede dell’immigrazione quando la turbolenza molla appena. Ci metto 30 minuti per riempirle entrambi (-:D.

Inizia l’atterraggio, non si vede molto, nuvole basse, ritardo di 25 min. Tutto liscio. Buio pesto nell’aeroporto di Bali. Attesa per uscire dall’aereo afoso: 10 minuti. Il dito ci inghiotte, risaliamo braccio e spalla per raggiungere la pancia della bestia, il nuovo aeroporto. È una grande pancia, un enorme pancione, vuoto.

Preparare dollari per il visto a pagamento all’arrivo. 35$ ognuno, tempo di attesa 15 minuti.

In coda per il controllo passaporti e emissione visti all’arrivo, 50 minuti, (non perdere la ricevuta o si paga e si fa la coda nuovamente).

Raccattare le valigie, che sono sempre già lì in attesa, per terra. Evitare di essere truffati da facchini. 5 minuti.

Passare la dogana, niente da dichiarare, valigia nuovamente scansionato per merci proibite ed eccessi di alcol (grave problema per i russi e anglosassoni), nessuno ci ha chiesto la carta di dichiarazione doganale, che non compiliamo comunque.15 minuti.

Serpeggiate attraverso l’inevitabile duty free, 2 minuti.

Trovare l’uscita reale, dopo il punto d’incontro dove vediamo Susi, nostra amica guida Balinese, un minuto.

L’orario di atterraggio era 1900h, ma siamo atterrati alle 1925h. Ci sono voluti 1 ora e 40 minuti per uscire dall’aeroporto. Mi ha ricordato Disneyland, la promessa di meraviglie all’interno e la terribile e abile pratica dello smistamento mandrie umane che mangia la maggior parte del vostro tempo.

È la mia quarta volta a Bali. L’aeroporto è nuovo, Susi è un po’ più sottile, il bypass Benoa è aperto ed il traffico è… lo stesso, insieme con la sensazione di malessere che vi fa dubitare della vostra scelta, generato dalla sporcizia pura, le folle e il traffico, i vicoli bui e la spazzatura, le persone inattive mezze nude in poco illuminati e poco riforniti negozi.

Tutto va temporaneamente via quando si raggiunge l’hotel. Terza volta che torniamo, il manager vuole vederci (probabilmente insieme a uno strizzacervelli (-:D).

Check-in, grandi sorrisi, sembra di non essere mai andati via. Tutto molto familiare. Si lascia tutto nella stanza e si va verso la spiaggia, come tartarughe appena nate dai cieli sopra l’isola degli dèi.

E non ce n’è. Eccolo. Il suono martellante del surf, la spiaggia grande, le onde.

Bagus!

One Response to “RTW14, day 3, Singapore-Bali, flyday”

    1. Elf July 22nd, 2014 at 4:38 AM

      After 4 years we are welcomed at the airport again, friendship is wonderful

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