In siberia crollano palazzi per lo scioglimento del permafrost, in India piove un metro d’acqua in un giorno allagando tutto e lasciando a secco una regione a fianco.
Eventi che accadono in zone remote, che fanno solo notizia e non colpiscono più di tanto. Almeno non colpiscono i mutanti, quelli che in questo inizio di nuovo millennio decadente e lugubre ci sguazzano.
Erano circa le 9.15 di sabato 03 marzo 2007, quando, all’improvviso, uno smottamento di discrete dimensioni composto da enormi massi e alberi, ha sommerso un tornante delle rampe di accesso al tunnel, dalla parte francese.
Il tunnel è ancora chiuso (non vi dico i disagi per chi come me lo deve attraversare quasi tutti i giorni), e non si sa se riaprirà in settimana. Debbono stimare il pericolo di ulteriori frane.
Una frana di quelle dimensioni non può accadere ai primi di marzo, quando nei versanti nord, dove non batte il sole, la neve non si scioglie e le rocce sono tenute insieme da ghiaccioli grossi come alberi.
Quest’anno poca neve bagnata, niente ghiaccio, frana tutto.
Pazzesco.
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