In pieno luglio col bene che ti voglio, su ex-spiagge che furono tali milioni di anni fa, e che oggi ti permettono di essere in inverno con i vantaggi della piena estate, 3.500 metri sopra il livello del mare, con l’odore della crema solare come massimo comun denominatore.
Mentre milioni di umani scorrono verso il mare, lento rafting in fiumi di metallo su ruote di gomma, c’è chi per amore dell’acqua freddabiancolenta, e per quello che ci si può fare, sopra sotto e dentro, a livello nazional-agonistico, s’intabarra su per strani mezzi di trasporto di massa, i più costosi (ahinoi…) che esistono, atterrando li dove l’aria è fina e frizzante. Dove le nazioni cambiano nome. Dove si capisce da dove viene la forma del Toblerone. Dove si respira.
Grazie a Nuvola, Ste e Luca Pozzolini, e agli atleti per aver tollerato e sopportato la presenza di un ominide videomunito, inseguitore satellitare, pesceocchiato e dal rec facile…
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